“La vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi” diceva lo scrittore e viaggiatore britannico Bruce Chatwin.
In Giappone camminavo tantissimo. Seppur spostandomi in metro ricordo che contavo i chilometri fatti a fine giornata. Pare incredibile ma a Tokyo puoi camminare sottoterra o in superficie per molto tempo senza stancarti mai, ci sono così tante cose da scoprire: piccoli negozi, caffetterie e locali in miniatura che si fanno spazio quasi giocando a Tetris nella superficie ad alta densità della metropoli. Come scrive spesso nei suoi libri Laura Imai Messina “Se New York è una mela, Tokyo è un melograno”. Tokyo è un melograno perché racchiude dentro di sé altre mille piccole città e a questa definizione aggiungo che solo a piedi si possono raggiungere i piccoli mondi nascosti che contiene, delle vere e proprie nicchie dove rifugiarsi per calmare la mente e lo spirito. Se al posto di prendere la metro o il taxi, decidi di spostarti a piedi puoi trovare dietro l’angolo un piccolo tempio tra un grattacielo e l’altro in molti dei quartieri nevralgici della città. E’ per questo che mi sono innamorata di Tokyo, perché sa racchiudere il caos e la calma. Tokyo può essere tutto e il contrario di tutto: il nero e il bianco, lo ying e lo yang.
Mi ricordo che una volta, quando ancora ero una studentessa universitaria, rientrando a casa - a quel tempo abitavo a Shibuya e se ci ripenso mi scende una lacrimuccia! - da una festa dalle parti di Yotsuya nella guest house di gente conosciuta chissà dove e chissà come, alle sei del mattino mi sono ritrovata a camminare immersa nel verde del parco del tempio Meiji Jingu: ho provato una sensazione di estrema pace e da quel giorno è diventato il mio posto preferito di Tokyo. Il sentiero alberato che percorrevo accompagnata dal gracchiare dei corvi sono quel tipo di immagini speciali che si stampano nella mente come delle fotografie. Ricordo persino cosa indossavo quel giorno tanto sono nitide nella mia memoria. Era il 2010 e da lì a distanza di pochi mesi avrei iniziato il mio iter lavorativo. Ma questa è un’altra storia.
Una foto scattata al tempio Meiji Jingu durante una cerimonia nuziale.
Ti spiego l’argomento di oggi. Ho deciso di iniziare il primo ciclo di approfondimenti proprio con questo tema perché credo che camminare, non rientrando nella categoria degli sport più praticati, sia molto sottovalutato nella società della performance in cui è richiesto di essere sempre un “vincente”. Ora non vorrei generalizzare, ma negli ambienti che ho frequentato mi è capitato spesso di percepire questa tendenza.
Camminare fa bene ed è gratis, ma questo lo sapevate già.
Un neonato mediamente inizia a muovere i primi passi circa a un anno di vita. Infatti, imparare a camminare è solitamente il primo traguardo documentato dai genitori nonché il primo strumento per imparare ad esplorare fisicamente il mondo. Immagino che sapevate anche questo, ma volevo un inizio in stile Alberto Angela per raccontarvi quello che per me rappresenta la camminata. Arriviamo al punto.
Avverti nervosismo/agitazione? Ansia? Ti senti in collera? Provi rabbia e frustrazione dopo una lite o un’incomprensione? Cammina. Cammina e vedrai!
Camminare è per me la prima fonte di benessere totale e di eliminazione dello stress accumulato. Dopo aver dedicato i migliori anni della mia giovinezza alla pratica di danza classica, nuoto e atletica leggera, é solo quando mi sono trasferita a Tokyo che ho riscoperto i benefici della camminata, e successivamente dello yoga e della meditazione. In tempi recenti, essendomi dedicata nuovamente alla danza e avendo sperimentato anche altri sport ancora più competitivi, come l’automobilismo e la corsa amatoriale, ho capito che la competizione non fa proprio per me. Ho imparato molto dal mondo dello sport sia chiaro, ma ho anche scoperto che mi piace praticarlo senza gareggiare con nessuno, nemmeno con me stessa. Ho trovato finalmente la mia dimensione perché potrei veramente camminare per ore ed ore senza fermarmi mai. Certo, direte voi, ma camminare mica è uno sport! No, non lo è “sulla carta” ma è un’attività fisica a tutti gli effetti ed ora ne elencherò brevemente i benefici solo per gli scettici:
-riduce il rischio di problemi cardiaci, glaucoma, raffreddore e influenza;
-migliora il tono muscolare degli addominali;
-rinforza il tessuto osseo riducendo il rischio di osteoporosi;
-rinforza i muscoli delle gambe e massaggia i piedi;
-aumenta la produzione di endorfine;
-regolarizza la pressione arteriosa;
-migliora l’equilibrio e previene le cadute;
-brucia più grasso della corsa (questo lo sapevi?? Ti immagino che già pensi di andare a farti una passeggiata dopo questa!!).
Ma le mie preferite sono: la riduzione dello stress e della tensione nervosa, il rilassamento e lo sviluppo dell’osservazione e del pensiero.
Ora, mica tutti ci dobbiamo precipitare fuori casa e camminare a più non posso eh: bastano dai 15 ai 20 minuti al giorno tutti i giorni oppure potete concedervi anche delle lunghe passeggiate nel weekend (io faccio così ad esempio) se durante la settimana siete molto impegnati. Camminare è un valido aiuto non solo sul piano fisico ma anche su quello mentale, ve lo posso confermare io stessa: dopo una giornata no al lavoro o una discussione in famiglia la decisione migliore che io possa prendere è quella di uscire e camminare almeno per dieci minuti. I rimedi più efficaci a volte sono i più semplici solo che siamo talmente presi dal complicarci la vita che spesso ce lo dimentichiamo.
Esempi pratici:
-se avverti tensione nervosa per un esame, piuttosto di fare una pausa con caffè e sigaretta (entrambe sostanze eccitanti che per il sistema nervoso di una persona ansiosa sono controproducenti al mantenimento di uno stato mentale calmo e lucido) esci dalla sala studio e fai una passeggiata: se fa caldo ti godi il sole, se fa freddo ti ossigeni il cervello con l’aria fresca e se piove ti prendi un ombrello e fingi di essere a Parigi/Londra/Tokyo/dove vuoi tu!
-se hai avuto una discussione con un superiore/collega invece di rimuginarci sopra per tutta la giornata, prenditi 5 minuti di pausa e fai due passi dove ti è concesso, osserva fuori dalla finestra, oppure siediti sulle scale per un minuto chiudi gli occhi e respira.
Se vuoi altri spunti interessanti per le tue future camminate ti segnalo un articolo che ho trovato leggendo iodonna.
Esercizio di osservazione
Se decidi di dare una chance alla camminata, ti propongo inoltre un piccolo esercizio per sviluppare l’osservazione e la visualizzazione da fare mentre cammini.
Ti consiglio di provare almeno una volta!*
Ok hai deciso di camminare (ottimo!!) ma per quanto tempo sarai tu a stabilirlo, evviva il libero arbitrio. Ora concentrati su ciò che vedi mentre cammini, osserva l’ambiente che ti circonda e cerca di memorizzare i piccoli dettagli o le cose che ti hanno colpito. Il colore di una siepe, il marciapiede sporco (sì è zen anche quello fidati!), il tratto di strada che stai percorrendo. C’è un mondo lì fuori che tante volte ignoriamo perché siamo troppo presi dalle nostre attività di “sopravvivenza quotidiana”.
Questo esercizio ti permetterà di sviluppare la consapevolezza spostando l’attenzione dai nostri pensieri all’ambiente (interno -> esterno) con l’effetto di calmare la mente. Ci vuole un po’ di concentrazione all’inizio, coraggio!
*Ti ricordo di consultare il tuo medico qualora fossero presenti impedimenti/dolori prima di svolgere qualsiasi attività fisica alla quale non si è allenati/abituati. All’inizio non si deve mai esagerare!
Come promesso, eccoci arrivati al dolce!
Premetto che mi piace molto cucinare e durante la pandemia mi sono appassionata al mondo del tè, perciò la ricetta di oggi è un pochino particolare ma credimi ne vale veramente la pena per quanto è semplice realizzarla!
Ricetta Matcha Power Dessert
Che cosa ti serve
-1 cucchiaino raso di tè matcha (si trova online ovunque, il mio preferito è quello che compro da Marco, una polvere extra fine proveniente da Kagoshima)
-1 vasetto di yogurt greco** (di qualsiasi marca, se il vasetto è da 150gr puoi utilizzare fino a un cucchiaino e mezzo di matcha, magari assaggia prima)
**sconsiglio gli yogurt vegetali perché mancano di quell’acidità che ben si sposa con il tè matcha ma potreste fare un tentativo con lo yogurt di cocco reperibile nei negozi bio
-1 cucchiaio di gocce di cioccolato (nel reparto guarnizioni dolci del supermercato o dal vostro panettiere di fiducia, io il mio l’ho sposato!)
Come lo prepari
Prendi la polvere matcha con un cucchiaino e passala rigorosamente con un passino prima di versarlo nello yogurt così eviti la formazione di eventuali grumi che ne impediranno il completo scioglimento. Puoi preparare il composto direttamente in una coppa da gelato oppure anche nel vasetto stesso dello yogurt per una merenda veloce. Frulla bene il composto con una forchetta o un frullino finché raggiunge in modo omogeneo il colore verde intenso “midori”『 緑 』come direbbero i nostri amici giapponesi. Aggiungi le gocce di cioccolato e mescola per l’ultima volta. Il risultato è una mousse dal gusto extra delicato. Ma quanto è stato facile?? Adoro!
Variazioni su tema
Per un tocco gourmet, spruzzaci sopra un po’ di panna montata (ho detto un solo un po’!!) e cospargi con i petali di fiordaliso essiccati o una spolveratina di matcha. Di solito non aggiungo mai gli zuccheri, ma se vuoi puoi renderlo più dolce aggiungendo un cucchiaino di miele o di sciroppo d’acero. Altra idea: puoi spezzettare dei biscotti molto burrosi da posizionare nel fondo del tuo bicchiere/coppa così da ricreare una specie di mini cheesecake. Puoi sbizzarrirti veramente in infinite varianti a seconda dei tuoi gusti preferiti!
Se sperimenterai i miei suggerimenti sono curiosa di sapere come va! Grazie per avermi dedicato il tuo tempo, ci vediamo sabato 12 Giugno!
Eleonora.
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