“Sii presente a ogni respiro. Non fare che la tua attenzione vaghi per la durata di un solo respiro. Ricordati di te stesso sempre e in ogni situazione” diceva Abdulhalik, maestro Sufi del XII secolo.
Oggi inizio ponendoti questa domanda: hai mai fatto caso a come respiri?
Tantissime persone, me compresa, non si rendono conto di come stanno respirando fino a che non glielo si fa notare. E’ del tutto normale, soprattutto se siamo in stato di ansia o più banalmente quando siamo molto concentrati sul lavoro.
La prima volta che ho preso veramente coscienza del mio respiro è stata quando ho conosciuto M. a Tokyo nel 2010. Quello è stato l’anno di svolta della mia vita. Ci siamo incrociati la prima volta mentre aspettavo con papà l’arrivo di mamma al Segafredo Café di Shibuya per una colazione veloce prima di portarli a spasso per le meraviglie della città. Mi ricordo che avevo fretta perché la giornata che avevo organizzato era molto densa e visto che i miei si sarebbero fermati solo una settimana avevo pianificato quasi ogni minuto. Un tale, avvicinatosi alla cassa per pagare - mentre con tono severo rimproveravo papà per il ritardo di mamma - guardò mio padre con solidarietà e gli disse “non ne facciamo mai una giusta eh!”. A quel tempo ero talmente inebriata dall’euforia della città dalle mille possibilità H24, che trovai quasi fastidioso il suo commento. Dimenticai subito il suo volto e all’arrivo di mamma mi concentrai sul giro turistico che avevo pianificato per quel giorno. Dopo qualche settimana, ironia della sorte, ci incontrammo di nuovo. All’epoca studiavo a Kōenji presso una scuola di specializzazione in lingua giapponese per stranieri ed ero riuscita anche a trovare un lavoretto part time in una pizzeria in cui lavoravo nel fine settimana dove tenevo delle lezioni di italiano ai camerieri, per volontà del titolare di ricreare l’atmosfera di una vera pizzeria. Una sera M. venne a cena con la sua famiglia e mi riconobbe.
Le coincidenze a Tokyo non esistono, ma nemmeno da altre parti oserei dire. Dopo quell’incontro scattò in me la molla del cambiamento. M. era un appassionato di meditazione e nel breve tempo che mi fu concesso di conoscerlo mi insegnò molte cose, tra cui la respirazione che faremo oggi.
Avevo solo tre anni e mezzo quando mia mamma mi iscrisse ad una scuola di danza classica per avviamento professionale che mi insegnò tantissime cose sulla disciplina della danza (ma anche della vita) e tra queste anche quella di controllare il respiro. O meglio, mi correggo prima che la maestra Plaino lo venga a sapere, la danza mi ha insegnato a trattenere-la-pancia-stringere-i-glutei-e-drizzare-la-schiena respirando con l’utilizzo del diaframma. I ballerini durante le loro performance devono tenere il controllo di tutto il corpo e, per non perdere la “forma perfetta”, è proprio la respirazione sfruttando questo muscolo che permette loro di approvvigionarsi dell’ossigeno necessario a danzare.
Che cosa significa respirare dunque?
Respirare è come aprire una finestra da una casa in montagna. Senti la freschezza dell’aria pulita entrare dal naso e arrivare al petto. Le molecole di ossigeno raggiungono ogni anfratto del tuo corpo sprigionando vita nuova.
Il respiro è l’azione meccanica dei nostri polmoni che attraverso il naso inspirano ed espirano l’aria. Forse lo sapevi già, ma il respiro è utilizzato nella meditazione per raggiungere la consapevolezza del momento presente, dal latino hinc et nunc (qui e ora), oltre che come valido aiuto per la gestione delle emozioni. Spesso si utilizzano le frasi “ ho tirato un respiro di sollievo” oppure “ fai un respiro profondo e mantieni la calma” proprio perché controllando il modo in cui respiriamo abbiamo accesso anche al controllo di tutto il nostro corpo e soprattutto della nostra mente.
Respirare con consapevolezza significa quindi focalizzarsi sull’immediatezza dell’istante che stai vivendo. Quante volte ci sentiamo sopraffatti dalle cose da fare nella nostra giornata? Quante volte perdiamo la cognizione di ciò che stiamo vivendo ossessionati dalle scadenze o dall’ansia che molto spesso gli altri ci buttano addosso? Certo, dipende dai periodi, la vita è fatta di alti e bassi - e meglio così sennò sai che noia! - ma posso assicurarti che il respiro è fondamentale per non perdere la bussola.
Tra gli effetti benefici della respirazione profonda infatti si elencano:
1.Calmare la mente
2.Depurare il corpo
3.Alleviare il dolore
4.Ritrovare il sorriso
5.Stimolare il sistema linfatico
6.Migliorare la circolazione
7.Migliorare la postura
8.Ritrovare energia
Soprattutto nei periodi più intensi, quando ti senti sotto pressione e sotto stress per innumerevoli motivi, la respirazione profonda può veramente fare la differenza. Ti confesso però con estrema sincerità che non è né semplice tantomeno automatico inserirla nella propria quotidianità. Per me ad esempio ci sono voluti anni, prima di rendermi conto del suo potenziale, quindi procedi per gradi e vedrai che ogni piccolo sforzo ti sarà ampiamente ripagato.
Ora andiamo al sodo e sperimentiamo insieme la respirazione profonda, pronti via!
Esercizio di respirazione
Iniziamo dalle basi.
Cerca di trovare una posizione in cui ti senti bene, sulla sedia o per terra.
Chiudi gli occhi.
Metti la mando destra sul petto e la mano sinistra sulla pancia.
Inspira lentamente dal naso.
Espira lentamente dalla bocca.
Ora devi prendere confidenza con il ritmo del tuo respiro. All’inizio può essere che ti giri un pochino la testa, ma non ti spaventare è normale quando ci si approccia alla respirazione profonda. L’importante, quando esegui questo esercizio, è che ti concentri esclusivamente sul tuo respiro. Devi sentire l’aria che entra dal naso, seguirla con l’immaginazione scendere nel petto e arrivare ai polmoni dove poi viene spinta di nuovo fuori attraverso la bocca. Prenditi tutto il tempo che ti serve per questa pratica. Quando hai fatto almeno 5 respirazioni in questo modo prova a svolgere l’esercizio successivo.
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Chiudi gli occhi. Se ti va usa le mani come indicato sopra oppure lasciale cadere naturalmente lungo il corpo. Ora concentrati sul tuo respiro. Ad ogni respiro pensa a ciò che vuoi dalla tua vita, ad esempio se vuoi felicità al momento dell’inspirazione concentrati sulle immagini di momenti felici che hai vissuto o che vorresti vivere, mentre al momento dell’espirazione espelli tutto ciò che non ti piace (ansia, collera, pensieri negativi ecc.). E’ un esercizio molto efficace soprattutto se eseguito a fine della giornata, aiuta a liberarsi dalla zavorra quotidiana e favorisce un buon riposo notturno.
Ora ti svelo un piccolo segreto. Quando inspiri cerca di incamerare più aria possibile gonfiando la pancia, per questo utilizza le mani per sentire quanta aria stai respirando, e poi quando espiri dalla bocca vedrai quanto la pancia si ritira se la comprimi per spingere fuori l’aria. Sono sicura che ti sorprenderà scoprire quanto può rientrare la pancia facendo le respirazioni profonde.
Se hai respirato ora ti meriti un bel gelato! ;)
La bella stagione ci invita a consumare il gelato e uno dei miei preferiti di sempre è quello al matcha. Mi ricordo ancora quando lo assaggiai nel lontano 2006, durante il mio primissimo viaggio in Giappone, il giorno che la mia amica giapponese Shima-San mi portò in gita a Kyoto. Era un softcream in cono, di quelli che in realtà non c’entrano nulla con la nostra concezione italiana del gelato, ma essendo stato anche il mio primo approccio al matcha fu difficile dimenticarne il gusto così particolare. Mi piacerebbe tanto che lo provassi anche tu, ma ahimè non possiamo volare in Giappone, quindi con l’aiuto di un’amica speciale voglio condividere con te questa ricetta semplice per prepararlo.
Noemi, aka @cookingwiththehamster, ha un blog in cui scrive di cibo e di cultura asiatica ed è riuscita a fare dell’Asia il collante di tutti gli argomenti trattati nelle sezioni che spaziano dalla moda al beauty e il cinema. Inutile dire che la mia preferita è quella delle ricette, ma ti invito ad esplorare bene anche gli altri contenuti perché sono molto interessanti, ce n’è per tutti i gusti!
Clicca qui per la ricetta del Gelato al Matcha
P.s. Anche questa volta ho utilizzato il mio matcha preferito che acquisto sempre qui. Personalmente l’abbinamento con il cioccolato bianco è super, ma puoi aggiungere delle gocce di cioccolato fondente, smarties oppure la panna montata.
Grazie per il tuo tempo, ci vediamo sabato 26 Giugno (sì questo mese faccio doppietta)!
Eleonora.