Eserciziario Zen #1 - Il perdono
Una guida pratica per imparare a perdonare se stessi e gli altri
Surprise! Surprise!
Il tema dell’ultima puntata di Szen! era il perdono e ho pensato che magari ti stessi chiedendo come si fa a perdonare nel concreto. Oggi ti parlerò proprio di questo e spero nel mio piccolo che questi suggerimenti ti siano utili come lo sono a me.
Questo eserciziario costituisce un nuovo ciclo di appuntamenti che saranno meno frequenti ma non per questo meno efficaci. Gli esercizi sono semplici ma se hai bisogno di chiarimenti o hai altre richieste puoi rispondere direttamente a questa email e sarò felice di aiutarti.
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Prima di addentrarci nella pratica mi sembra necessaria una mini premessa sul perdono e i suoi benefici.
Che cos’è il perdono: è la libertà che concedi a te stesso/a nel lasciare andare qualcosa o qualcuno che ti ha fatto o che ti fa soffrire. In breve, fare pace con te stesso/a e con gli altri.
Quali sono i benefici: oltre a giovare le relazioni sociali e con noi stessi, riduce la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e il cortisolo (l’ormone dello stress). Inoltre favorisce anche il sonno, riduce il dolore, diminuisce la presenza di emicranie e migliora il sistema immunitario.
Ora siediti in un posto tranquillo che sia il più possibile lontano dai rumori e dalle distrazioni (cellulare incluso). La durata della pratica dipenderà da te. Ti consiglio di tenere a portata di mano dei fazzoletti -potresti rilasciare delle emozioni sotto forma di pianto - e una borraccia di acqua da sorseggiare prima di iniziare in quanto l’idratazione è molto importante per svolgere al meglio questo tipo di pratiche.
Pratica n.1 - Perdonare se stessi
Iniziamo da quello che in tutta onestà e franchezza considero l’esercizio più difficile - o almeno per me lo è - non a caso è ciò su cui sto lavorando di più proprio in questo periodo. Pronti, via!
Respira profondamente per tre volte per entrare nella pratica.
Chiudi gli occhi e pensa a ciò per cui ti vuoi perdonare.
Pronuncia questa frase ad alta voce: “Merito di perdonare me stesso/a e ringrazio la vita per l’opportunità di imparare dai miei errori.”
Puoi ripetere questa pratica ogni sera prima di addormentarti in quanto rilasciando le tue emozioni - anche quelle radicate nel tuo subconscio - favorisce il rilassamento e un sonno sereno e ristoratore.
Pratica n.2 - Perdonare gli altri
In Veneto c’è il detto “ te si magna e desmentega” il cui significato letterale è “mangi e poi dimentichi” che mia mamma mi ripete praticamente sempre, nel senso che magari subisco dei torti ma poi me ne dimentico facilmente. In realtà non so se sia un bene o un male, ma è un dato di fatto che mi è molto più facile perdonare gli altri che me stessa. Pronti, via!
Respira profondamente per tre volte per entrare nella pratica
Chiudi gli occhi e visualizza la persona che vuoi perdonare: cerca di immaginarla come te la ricordi, se dovesse riuscirti difficile visualizza il suo nome e cognome come fosse scritto ad una lavagna.
Ora che ce l’hai davanti raccontale come ti senti, se ti ha deluso e perché l’ha fatto cercando di mantenere un atteggiamento di dialogo costruttivo e neutro.
Quando ti senti pronto/a, immagina di sciogliere le catene che ti tengono attaccato/a al rancore, alla delusione, alla sofferenza e pronuncia questa frase: “[Nome], ti perdono per quello che mi hai fatto, ti lascio andare e proseguo con la mia vita ringraziandoti per le lezioni che ho imparato.”
Puoi ripetere questo esercizio per tutte le persone che senti il bisogno di perdonare, non ci sono limiti al perdono. Noterai come dopo aver perdonato troverai più facilmente la forza per lasciare andare tante cose ritrovando un’incredibile leggerezza.
Sentiti libero/a di adattare alle tue esigenze e sensazioni le frasi evidenziate in grassetto. Devi sentire che sono efficaci per te. Prenditi del tempo per annotarle.
Se vuoi alla fine di ciascuna pratica puoi riportare in un quaderno le tue sensazioni, magari scrivendo il nome delle persone che sono state coinvolte nella pratica e aggiungere un breve ringraziamento o le lezioni che hai imparato, così potrai rileggerle in un momento successivo per “rinfrescarti la memoria”. Nessuna esperienza vissuta è priva di insegnamenti, ricordalo sempre!
Avvertenze: ricorda che perdonare non significa essere santi, perfetti o martiri ma entrare nella consapevolezza che tutti i nostri errori fanno parte del nostro percorso di crescita e, ad esempio, siamo legittimati e liberi di far uscire dalla nostra vita le persone che non riteniamo più adatte a noi ma che sono e saranno sempre degne del nostro perdono e rispetto. Dopotutto, per qualcun’ altro potremmo essere proprio noi dalla parte del torto solo che magari non lo sappiamo oppure nel migliore dei casi siamo addirittura già stati perdonati.
Ti auguro un buon fine settimana, pace e bene!
Eleonora.